sábado, 12 de abril de 2014

Beppe Donazzan: Ayrton, L’immortale Campione Di Tutti

12.04.2014, 19.40
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12 aprile 2014 – Era giovedi 28 aprile 1994 quando Ayrton Senna atterra con il suo jet Hawker 800 all’aeroporto “Allegri” di Padova, prima di proseguire in elicottero per Imola…


Beppe Donazzan, giornalista e capo dei servizi sportivi del quotidiano Il Gazzettino di Venezia, autore del libro “Immortale – Ayrton Senna, il campione di tutti”, per anni ha seguito la carriera di Ayrton, sulle piste del Mondiale come inviato del giornale e accompagnandolo nei suoi viaggi nel Veneto dove incontrava le aziende che sponsorizzavano la sua attività in Formula 1 – l’industria di elettrodomestici De Longhi e il produttore del caffè Segafredo – o che realizzavano prodotti con il marchio “Senna”, come le biciclette Carraro e le penne stilografiche Montegrappa.



Beppe Donazzan ricorda:Giovedì 28 aprile 1994, Ayrton fece una sosta a Padova prima di raggiungere Imola per disputare il Gran Premio di San Marino. In programma la presentazione del modello speciale di mountain-bike che avrebbe portato il suo nome. Prodotto dalla Cicli Carraro di Saccolongo, paese alle porte della città.

Uno dei tanti contratti di licenza per alimentare il suo grande progetto, la Fondazione per aiutare i bambini poveri del “suo” Brasile. Sogno  trasformato in realtà. Quello con la Carraro era il secondo accordo “veneto” di Senna. Un anno prima c’era stata la firma con la  De Longhi per la commercializzazione in Brasile degli elettrodomestici dell’azienda di Treviso. L’agenzia di pubbliche relazioni, che curava l’evento di Padova, un mese prima mi aveva contattato per la presentazione all’hotel Sheraton. Un programma calcolato al minuto per il campione brasiliano: arrivo all’aeroporto “Allegri”, spostamenti in elicottero. Proprio perché tutto funzionasse alla perfezione, martedì 26 aprile, era giunta Betise Assunçao,  press agent, l’ombra di Ayrton sulle piste della Formula 1. Assieme anche, Celso Lemos, responsabile dei contratti della Fondazione, per controllare che l’organizzazione rispettasse il protocollo stilato. Tempi, location, cartelle stampa…, tutto doveva essere perfetto.



Faceva caldo, molto caldo, quando l’Hawker 800 di Senna atterrò sulla piccola pista di Padova. Il profilo dei colli Euganei era sfuocato dall’afa.  Un saluto, il sorriso timido, lo  sguardo triste, una breve intervista con Dues Armand di Rede O Globo, poi via verso l’elicottero. Cinque minuti di volo ed ecco il piazzale erboso della fabbrica di biciclette. Un centinaio di persone ad attenderlo. Si fermò  a parlare, firmò autografi, sensibilità e cortesia, uno dei segreti dell’incredibile successo con la gente. I Carraro lo invitarono a visitare lo stabilimento, le linee di montaggio. Ayrton raccontò la storia della biciclettina gialla che tanto desiderava e che era stata il  primo regalo della sua vita: “Avevo quattro anni e quella bicicletta l’avevo vista nella vetrina di un negozio. Dopo pochi giorni ho portato là mio padre Milton per acquistarla. Ci ho giocato tanto. Ero talmente affezionato  che ho continuato ad usarla anche quando ero diventato grande e facevo fatica a pedalare. Con gli amici organizzavamo gare strane. Vinceva chi arrivava per ultimo. I miei surplace erano interminabili. Ero abile, andavo pianissimo…”.Tutti si misero a ridere ascoltando il racconto di Senna.



Il tempo passava, c’era l’appuntamento allo Sheraton ad attenderlo. E il bagno di folla. Più di 300 persone avevano riempito fino all’inverosimile la grande sala Mantegna. Nella mia scaletta di presentazione avevo previsto di illustrare il nuovo progetto della mountain-bike, poi a ruota libera con Senna: l’imminente Gran Premio di San Marino, il giovane arrembante Michael Schumacher, la Williams che non si aspettava, il sogno Ferrari, il futuro della Formula 1… Quasi un’ora di botta e risposta anche con il pubblico. Che Ayrton aveva ammalìato e coinvolto. Il successo di sempre. Prima che ripartisse per Imola gli chiesi, assieme al collega Carlo Grandini, inviato del Corriere della Sera, se fosse stato disponibile per qualche altra domanda. Una gentilezza senza eguali, la sua. Ho ritrovato tempo fa la cassetta di quella intervista. E’ stato un colpo al cuore…”

“Immortale – Ayrton Senna, il campione di tutti” (edizioni UltraSport) è il libro che Beppe Donazzan ha scritto e sarà presentato, insieme a immagini e documenti audio inediti, nell’ambito della manifestazione Ayrton Senna Tribute 1994/2014: “Il primo maggio 1994 Ayrton Senna, il pilota più amato e idolatrato della storia, perde la vita a causa di un terribile incidente alla curva del Tamburello sulla pista di Imola. Sono trascorsi vent’anni, ma il ricordo delle sue gesta fa ancora emozionare i tifosi nel mondo.
Morendo, Ayrton Senna, il campione di tutti, è divenuto immortale. Beppe Donazzan quel giorno a Imola c’era. Ha assistito al drammatico schianto, è stato testimone degli ultimi quattro giorni del pilota brasiliano, descrivendo l’inquietudine e i tanti misteri prima dell’ultima partenza. Ha raccontato il dolore della gente, le feroci polemiche e il processo. Oggi Donazzan celebra Senna in un libro che narra la storia, la morte e l’eredità lasciata dal grande campione, riannodando il filo che lega le sue imprese a quelle di chi lo ha seguito e che, nella straordinaria personalità di Ayrton, continua a ritrovare un’inimitabile lezione di sport e di vita.”

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